La Festa della Donna è una occasione per riflettere sulla condizione femminile in tutti i suoi aspetti: uno di questi è il lavoro.
Lo scenario dell’occupazione femminile in Italia
L’ultimo rapporto Censis sull’occupazione femminile, pubblicato a novembre 2019, descrive la situazione dell’impiego femminile in Italia con numeri preoccupanti e toni drammatici.
L’Italia infatti è l’ultimo paese in Europa per tasso di attività femminile (numero di donne occupate su totale donne tra i 16 e i 65 anni): il valore è del 49,5%, contro l’81,2% della Svezia, prima tra i Paesi europei, e contro il 67,6% per gli uomini.
Questi dati sono accompagnati da una situazione coerente anche sul fronte della disoccupazione: l’11,8% per le donne e al 9,7% per gli uomini.
Un altro dato noto, preoccupante e che non accenna a migliorare nonostante l’attenzione che ormai da tanto tempo attira, riguarda l’occupazione di posti strategici e di comando da parte delle donne. Solo il 27% dei dirigente è donna, contro un valore medio europeo del 33%.
Infine un evidente ulteriore anomalia riguarda il divario retributivo tra i generi: a parità di mansione, il così detto gap retributivo tra donne e uomini è di circa 2.700 euro lordi pari al 10% in più a favore degli uomini.
Lavoro femminile, conciliazione e Welfare
Parlare di lavoro femminile riporta al tema della conciliazione dei tempi di vita privata e lavoro e alla possibilità concreta per una donna di trovare e mantenere un’occupazione, soprattutto dopo la nascita dei figli.
In realtà, la necessità di mantenere il posto di lavoro e conciliare lavoro e famiglia riguarda non solo le donne, ma tutti coloro che devono accudire un proprio familiare bisognoso di particolari cure: genitori anziani e, in generale, familiari disabili. In realtà, nella maggior parte dei casi, queste stesse incombenze ricadono ancora una volta sulle donne.
E’ importante, però, che le donne possano scegliere serenamente e liberamente di lavorare e occuparsi nel contempo dei propri cari. Le donne, infatti, rappresentano una risorsa chiave per lo sviluppo dell’economia e del benessere collettivo. Più donne lavorano, migliore è l’impatto sul Pil e sulla produttività del Paese. Ulteriori benefici provengono dall’aumento di richiesta di servizi: cura dei bambini, della casa. Questo alimenta una ulteriore crescita nella domanda di lavoro e creare così un circolo virtuoso di lavoro e crescita. Il lavoro femminile è una risorsa essenziale per la crescita economica e il benessere di tutti, e non possiamo permetterci di perderla.
Il contributo di Crescere Insieme
Crescere Insieme nasce proprio per sostenere le neomamme. Francesca Foti, Amministratore Delegato e Presidente del Cda, nel 1991 fonda l’Associazione Crescere Insieme con l’obiettivo di creare una rete di supporto alle neo mamme e alle loro famiglie.
In questi anni Crescere Insieme ha ampliato il proprio portafoglio di servizi fino a contemplare un’ampia gamma di convenzioni e opportunità indirizzate al welfare aziendale e al work-life balance.
Tra i principali servizi ricordiamo gli asili aziendali, le convenzioni per le famiglie e il tempo libero e i numerosi servizi personalizzati realizzati su specifiche richieste di aziende e loro dipendenti.
Progetti per piccole donne e piccoli uomini
Il rispetto per il genere e per il prossimo possono essere insegnati e stimolati fin dai primi anni di vita dei bambini. Per questo motivo Crescere Insieme pone una particolare attenzione ai programmi educativi dei più piccoli e all’abbattimento di possibili barriere culturali di genere. Tra i numerosi progetti vale la pena ricordare gli atelier scientifici, progetti educativi che stimolano al potenziamento delle materie STEM senza differenza di genere.