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L’ansia nei bambini: quali sono i segnali più importanti

ansia nei bambini

Nello scorso appuntamento abbiamo parlato delle paure. In questo articolo vogliamo spingerci un po’ più in là e chiederci quale sia la differenza fra paura e ansia, per poi parlare di quelli che possono essere segnali importanti di ansia nei bambini, così importanti da poter essere indice di un disturbo.

Cos’è l’ansia

L’ansia è un fenomeno onnicomprensivo e generalizzato che ha un impatto su emozioni e pensieri, sulle azioni e sul corpo, in quanto ha una componente affettivo-cognitiva, fisiologica e comportamentale. Da un punto di vista emotivo e cognitivo l’ansia ricomprende una serie di sensazioni che generalmente vengono classificate come spiacevoli, fra cui: sentirsi tesi e nervosi, avere difficoltà a rilassarsi, provare un senso costante di instabilità e rigidità muscolare e di paura o preoccupazione costanti. Questi sintomi si manifestano anche quando non è possibile individuarne la causa o l’origine precisa. Inoltre possono essere presenti pensieri ricorrenti, immagini mentali intrusive e modi errati di categorizzazione o spiegazione degli eventi.
L’ansia, come le forme estreme di paura, è accompagnata da evidenti modificazioni fisiologiche fra le quali l’aumento del battito cardiaco, la presenza di tremori e formicolii, una respirazione accelerata e difficoltosa e la sensazione di avere la testa leggera o vuota. Nei bambini più piccoli possono presentarsi spesso dolori fisici e fastidi di varia natura, quali mal di testa e mal di pancia.
Da un punto di vista comportamentale possiamo rilevare comportamenti ripetitivi o rituali, o comportamenti di evitamento. Andremo di seguito brevemente a presentare i sei disturbi di ansia più frequenti nella fascia di età infantile e pre-adolescezniale, delineandone le caratteristiche principali e rilevanti per noi genitori ed educatori.

Il disturbo d’ansia da separazione

Questi bambini manifestano una paura costante e persistente di essere separati dai propri genitori o da altre persone alle quali sono molto attaccati, si agitano particolarmente solo all’idea di dover lasciare le figure di attaccamento e mettono in atto comportamenti mirati ad evitare qualunque occasione di separazione. Sono bambini che chiamano spesso quando sono separati dai genitori (anche quando restano a casa con un altro adulto che conoscono e di cui si fidano), bambini che chiedono spesso di essere presi prima da scuola con la scusa di sentirsi male, bambini che non vogliono andare a scuola o a fare sport, oppure che preferiscono invitare gli amici a casa piuttosto che andare loro a casa di altri. Spesso sono irrazionalmente preoccupati che qualcosa di terribile possa accadere a loro o ai genitori quando sono separati.

Il disturbo di ansia generalizzato

I bambini con un disturbo di ansia generalizzato sono bambini sempre preoccupati, ossessionati da cosa potrebbe accadere nel futuro, in particolare in relazione a possibili eventi “catastrofici”. In questi bambini le manifestazioni fisiche dell’ansia sono significative e importanti, ma non seguono un iter predefinito e prevedibile, come nel caso delle fobie, quando questi sintomi si associano alla probabilità di entrare in contatto con la fonte dell’ansia. Molti di questi bambini hanno difficoltà ad addormentarsi e sembrano sempre irritabili o nervosi. I comportamenti di evitamento in questo caso non sono così evidenti o facilmente identificabili (per es. un bambino che teme il verificarsi di un incidente stradale potrebbe chiudere gli occhi quando si effettua un sorpasso.)

Il disturbo di ansia sociale

La caratteristica fondamentale di questo disturbo è una paura estrema delle situazioni sociali. Questi bambini sono terrorizzati dall’idea di trovarsi in imbarazzo in contesti sociali o dalla possibilità di sbagliare davanti agli altri. La fobia sociale può essere circoscritta o generalizzata. Nelle forme circoscritte il bambino teme solo alcune determinate situazioni sociali (per esempio parlare in pubblico), mentre nella forma generalizzata il bambino teme qualunque situazione di natura sociale. L’evitamento in questo caso è molto forte ed evidente e accompagnato da sintomi fisici importanti che si manifestano mano a mano che si avvicina la situazione temuta. Quando questi bambini si trovano a dover affrontare le situazioni ansiogene loro malgrado possono sentirsi male, avere difficoltà a parlare, manifestare tremore nella voce, esitazioni o ritardi nella risposta.

Fobie specifiche

Le fobie specifiche sono paure eccessive e persistenti che non scompaiono con il tempo e che generano comportamenti di evitamento quasi al limite del paradosso, associati a una importante risposta fisiologica di allerta, fortemente sproporzionata rispetto al grado reale di minaccia.

Il disturbo ossessivo-compulsivo

I bambini con un disturbo ossessivo-compulsivo sono afflitti da pensieri o immagini ricorrenti intrusivi (ossessioni) e vissuti come fortemente disturbanti, e/o dalla necessità di mettere in atto dei comportamenti ripetitivi (compulsioni), che vengono computi in maniera “ritualizzata” e ripetitiva, come strumento di regolazione dell’ansia generata dalle ossessioni o come l’unica possibilità di scongiurare possibili eventi negativi che il bambino prefigura come prossimi.
Le ossessioni generano una dose elevata di stress, mentre le compulsioni interferiscono in maniera invalidante con lo svolgimento di compiti di natura quotidiana. Le ossessioni sono differenti dai pensieri catastrofici tipici delle altre forme di ansia perché spesso non hanno nulla a che vedere con situazioni realmente pericolose. I bambini oppongono resistenza a questi pensieri ossessivi, cercano di contrastarli attivamente attraverso altri pensieri, consumando così una notevole energia psichica; oppure mettendo in atto comportamenti rituali. Quando si cerca di interrompere un comportamento rituale i bambini manifestano reazioni di ansia esagerate ed eccessive.

Il disturbo post-traumatico da stress

Diversamente dagli altri disturbi di ansia, questo disturbo si presenta solo in bambini che sono stati direttamente o indirettamente esposti a una situazione traumatica importante, direttamente collegata alla sopravvivenza o al benessere del bambino stesso o di alcuni suoi cari. Questi bambini hanno incubi ricorrenti relativi all’evento e flashback intrusivi mentre svolgono altre attività; evitano tutto ciò che gli possa ricordare la situazione traumatica o che possa ricollegarsi ad essa. Possono manifestare scatti di rabbia, difficoltà di concentrazione, ed essere sempre sulla difensiva o ipervigili (per esempio scattare quando sentono un rumore forte o vedono qualcuno apparire improvvisamente).

E il panico?

Il disturbo da attacchi di panico è molto raro nei bambini in età pre-adolescenziale, ma singoli attacchi di panico possono presentarsi come sintomatologia collegata a un altro disturbo di ansia. Quando le manifestazioni dell’ansia generano un forte grado di stress e disagio nel bambino, quando interferiscono in maniera significativa con le sue attività quotidiane e quando persistono per un periodo maggiore a sei mesi è bene rivolgersi a un professionista per chiedere aiuto.