Imparare una seconda lingua già in tenera età rappresenta ormai un orientamento diffuso per le famiglie che vogliono offrire ai propri figli un percorso di crescita che sia al passo con la società odierna in cui elementi come l’inclusività, il multiculturalismo e la solidarietà sono ritenuti aspetti fondamentali. Allo stesso tempo, l’esposizione precoce a una seconda lingua migliora competenze cognitive quali la flessibilità e la capacità della memoria di lavoro.
Il bilinguismo è divenuto quindi una base dalla quale partire per rendere i bambini pronti al futuro che li aspetta. Per fare ciò, però, è necessario che l’esposizione alla seconda lingua sia costante e quotidiana, come avviene quando si impara la prima lingua, ed è proprio per questo, che è preferibile adottare questo approccio piuttosto che optare per una soluzione “esterna” rappresentata da corsi specifici, fuori dagli orari scolastici.
I 5 elementi fondamentali del bilinguismo
Come dicevamo, l’aspetto principiale affinché il bilinguismo venga insegnato e appreso in modo efficace è che tale approccio sia parte integrante della quotidianità dell’esperienza scolastica. Oltre a questo è necessario tenere conto di 5 elementi fondamentali che fanno realmente la differenza nell’apprendimento di una seconda lingua. In particolare, i 5 punti da cui partire sono:
- La relazione con l’insegnante: i bambini, piccoli o grandi che siano, hanno bisogno di essere motivati a comunicare, proprio come accade nell’apprendimento della lingua madre. Per questo, è fondamentale che la persona incaricata dell’insegnamento della seconda lingua sia qualcuno che è a stretto e costante contatto con il bambino, in modo da costruire con lui una relazione e un rapporto affettivo che invoglino il bambino a ricercare la comunicazione.
- Apprendimento attraverso attività ordinarie: il processo di apprendimento di una seconda lingua deve passare nelle attività quotidiane della struttura, quelle attività che normalmente avvengono nella vita di tutti i giorni all’interno di una scuola. Non si devono quindi utilizzare unicamente giochi specifici, canzoncine, storie animate,, ma i momenti “normali” dedicati alle attività quotidiane, alla mensa, al gioco.
- Apprendimento naturale: ricollegandoci al punto precedente, l’insegnamento di una seconda lingua deve ripercorrere l’acquisizione progressiva delle competenze, proprio come avviene nel naturale processo di apprendimento della prima lingua, partendo dai primi suoni, per arrivare alle prime parole singole e poi alla combinazione delle parole stesse in una frase.
- Modello corretto: l’insegnante della seconda lingua deve utilizzare l’idioma in modo corretto, senza storpiature fonetiche tipiche spesso nell’adulto che si interfaccia con un bambino anche nella propria lingua di origine e deve essere modello di un’applicazione corretta delle regole grammatiche e sintattiche alla base della combinazione delle parole Allo stesso tempo, in presenza di errori (fonetici o grammaticali) è importante non correggere il bambino, in modo da non scoraggiare i suoi tentativi di esprimersi, ma invece ripetere ad alta voce quale è il modello corretto, ossia il modo giusto di pronunciare una determinata parola o di comporre una determinata frase.
- Parentese o Baby Talk: Il “parentese” è una modalità di parlare con i bambini piccoli universalmente diffusa caratterizzata da un’intonazione più alta, da un tempo più lento e un timbro della voce più elevato. Questa modalità di esposizione alla lingua da apprendere ne favorisce l’apprendimento,
L’importanza di un corso per insegnare il bilinguismo
Scegliere di iscriversi a un corso per l’insegnamento di una seconda lingua comporta dei benefici e dei vantaggi sia per la scuola che per il singolo insegnante. Da una parte, infatti, essere in grado di offrire il bilinguismo all’interno di una struttura rappresenta un incentivo per quanto riguarda le nuove iscrizioni da parte dei genitori che vogliono fornire ai propri bambini un’istruzione che includa la conoscenza di un idioma alternativo a quello madre.
Dal punto di vista degli insegnanti, aumentare le proprie competenze attraverso un corso di bilinguismo migliora la propria formazione professionale e apre a nuovi sbocchi di carriera, essendo questo uno dei requisiti che vengono richiesti sempre con maggiore frequenza nel settore dell’istruzione, anche per quel che concerne i più piccoli.
Potersi presentare con un curriculum al passo con i tempi che stiamo vivendo, dimostrando coerenza e sintonia con quanto diffusamente ricercato all’interno degli asili nido ma anche nelle scuole primarie, rappresenta uno dei punti fondamentali per migliorare la propria posizione lavorativa e crescere sotto il profilo della conoscenza e della capacità di rispondere prontamente e efficacemente ai mutamenti in quanto richiesto nell’educazione dei più piccoli.