Ora che il decreto scuola è stato approvato cerchiamo di fare una valutazione su questa incredibile esperienza che i ragazzi si trovano oggi ad affrontare, la didattica e la scuola a distanza.
Dalla didattica tradizionale all’e-learning
La nostra scuola, che per gran parte continuava ad essere gestita secondo modalità rigorosamente tradizionali anche rispetto ad altre nazioni europee e non, si è ritrovata improvvisamente catapultata nella realtà digitale del ventunesimo secolo e nell’universo dell’e-learning, ancora prima che alcuni insegnanti avessero nozione di cose fosse la creazione di una classe virtuale e di come questa generi meccanismi di apprendimento e di relazione totalmente differenti rispetto alla didattica vis-a-vis.
DAD: cos’è e quali sono i vantaggi
Questa emergenza ha quindi costretto alcuni docenti a mettersi in gioco e al passo con l’evoluzione tecnologica, scoprendone vantaggi e punti di forza, ponendo le basi per ripensare a un modo di fare scuola più moderno, utilizzando al meglio tutte le potenzialità che l’innovazione mette a disposizione anche quando tutto tornerà alla normalità. Una prova generale del modello ‘flipped classroom’, teorizzato per la prima volta da Jonathan Bergmann e Aaron Sams. Un’idea che propone di usare il tempo in classe per il confronto, i laboratori e i dibattiti e il tempo a casa per lo studio della lezione.
Anche per i genitori la DAD è una straordinaria occasione per rilanciare la presenza della famiglia nella vita scolastica e per vivere con la partecipazione attiva l’impegno dei ragazzi, colmando il tradizionale vuoto del “com’è andata a scuola oggi?” “Bene”.
Tecnologia e didattica
La tecnologia travolge e avvolge, e obbliga a un corso accelerato che consentirà ai ragazzi di recuperare il tempo perso, quel gap tecnologico che il nostro Paese doveva colmare rispetto a molti altri. Strumenti e software IT sono anche i migliori alleati per tanti studenti DSA che saranno molto avvantaggiati nell’utilizzo dello strumento compensativo: computer, tablet, video lezioni, mappe concettuali, verifiche con sistemi digitali.
Ma l’aspetto più importante dell’utilizzo della tecnologia in questo periodo di isolamento forzato, risiede nel fatto di poter mantenere attiva una relazione con i ragazzi, di non deprivarli totalmente di quell’esperienza di socializzazione e comunità che la scuola rappresenta.
La classe virtuale: “luogo” di apprendimento e di confronto
Questo è il profondo significato della creazione della classe virtuale: non solo un luogo di condivisione eterea di video-lezioni da caricare e scaricare, compiti ed esercitazioni da inviare via mail, ma soprattutto un luogo di scambio, di esperienza condivisa, di confronto e di relazione in un periodo in cui i ragazzi non possono incontrarsi come facevano prima.
I docenti e gli insegnanti che sapranno offrire ai ragazzi e ai bambini opportunità di relazione durante questa esperienza virtuale, saranno per loro ulteriore strumento di crescita, forniranno loro un modo per riflettere sul valore unico che l’esperienza scolastica ha come collettività di persone che cresce insieme e che matura insieme.
I docenti dovranno utilizzare la tecnologia per consentire alla scuola di rimanere quel grande luogo di incontro e di confronto che è sempre stata, soprattutto per i più piccoli, che spesso non utilizzano ancora i dispositivi per comunicare con i propri amici.
Pertanto, il vero significato della didattica a distanza dovrebbe essere quello di continuare a fare comunità, di continuare attraverso questa collettività a fornire ai bambini e ai ragazzi contenimento emotivo, confronto ideologico e una cornice rappresentativa in cui inquadrare gli avvenimenti che ci hanno colpito e dare loro un significato propositivo e mirato a una ricostruzione sociale che valorizzi ancor di più le relazioni alla luce delle paure vissute.