L’importanza delle emozioni nell’apprendimento
Le emozioni sono un insieme di processi ritenuto universalmente importante per lo sviluppo e la crescita equilibrata dei bambini. Le emozioni, inoltre, sono stati mentali che hanno un correlato fisiologico visibile. In base alle emozioni, infatti, cambiano alcuni parametri interni che portano reazioni fisiche riconoscibili e di norma misurabili come l’aumento del battito cardiaco e la maggiore sudorazione.
Storicamente si è sempre ritenuto che per ottenere un buon apprendimento cognitivo le emozioni andassero escluse dal processo stesso.
Oggi, al contrario, le neuroscienze ci dimostrano che le emozioni non solo non interferiscono con il processo di apprendimento, ma possono potenziarlo o inibirlo a seconda dello stato mentale che viene associato all’apprendimento stesso. Mary Helen Immordino Yang e il suo gruppo di ricerca dell’Università della California (2016, Southern California University, School of Education) sostengono infatti che le emozioni e la cognizione condividono gli stessi circuiti neurali. Tutto questo a tal punto che per noi senza le emozioni non sarebbe possibile costruire ricordi, essere coinvolti in processi di pensiero complessi e costruire apprendimenti significativi a tal punto da poterli trasferire dalla teoria alla vita pratica.
Le emozioni hanno pertanto un’importanza fondamentale nel processo di apprendimento perché possono attivare, potenziare o inibire e mandare in cortocircuito i processi cognitivi.
Le ricerche su emozioni e apprendimento
Le ricerche condotte in questo ambito hanno dimostrato che sperimentare emozioni di paura o di colpa nel momento in cui ci apprestiamo ad apprendere un contenuto, potrebbe inficiare il nostro apprendimento. Inoltre, le emozioni che le persone vivono nel momento in cui apprendono qualcosa, soprattutto quando questa esperienza è ripetuta nel tempo, vengono associate a quel contenuto. Pertanto, quando un determinato contenuto viene riportato alla memoria, il ricordo porta con sé anche le emozioni e gli stati d’animo vissuti in quel momento, riattivando un circolo negativo e inibendo il ricordo delle informazioni e la prestazione.
Dal momento in cui, nella storia di un bambino, gli educatori iniziano a voler promuovere apprendimenti di natura cognitiva, spesso tendono a concentrarsi sulla prestazione, talvolta trascurando gli aspetti emotivi. Grazie alle ultime ricerche scientifiche, anche tra educatori e docenti si sta facendo strada un crescente interesse e consenso intorno al riconoscimento delle emozioni come fattori indispensabili anche nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento. L’importanza delle emozioni investe così tutte le fasi educative della vita: dai primi mesi, quando il bambino impara a svolgere le prime attività (parlare, mangiare) agli anni del ciclo scolastico: scuola materna, primaria e secondaria.
Paura per la matematica e dintorni
Uno dei fenomeni più diffusi di emozioni molto negative associate all’apprendimento è quello legato alla paura della matematica. Per spiegare questa emozione è stato coniato il termine di “matofobia”. Nelle persone, anche adulte, che provano paura e avversione per questa materia, spesso rimangono vivi i ricordi di insuccessi scolastici, di un senso di inadeguatezza, impotenza e scoramento. Spesso rimane vivo anche il ricordo dell’educatore o dell’insegnante quasi sempre giudicante e critico di fronte alle difficoltà.
Il ruolo di educatori e insegnanti
Le emozioni che nascono durante il processo di apprendimento dipendono molto dal comportamento adottato dall’insegnante. Un educatore severo, ansioso, impaziente, interessato solo al risultato, tende a trasmettere senso di colpa e inadeguatezza. Queste emozioni negative alterano l’elaborazione degli stimoli da parte del bambino con conseguente impatto sulla sua serenità e sulla sua voglia di imparare.
Il risultato finale sarà un apprendimento scarso dei contenuti, un’alterazione del processo di ricordo di tali contenuti, un senso di inadeguatezza e il conseguente rifiuto per la materia. Il ripetersi di questo meccanismo per svariati anni scolastici porta ad una stabilizzazione del circuito, generando quella che in psicologia è nota come impotenza appresa. Questo accade perché l’emozione che è associata a quell’apprendimento si comporta da antagonista.
Emozioni e apprendimento nei bambini in età prescolare
Negli asili nido e nelle scuole materne i programmi didattici possono apparentemente sembrare slegati dalla corsa al risultato. Tuttavia anche in questi contesti i comportamenti degli educatori sono determinanti nel generare emozioni positive legate al processo di acquisizione delle competenze da parte dei bambini.
Anche nei giochi più semplici (ad esempio inserire le formine nei giusti spazi o collegare i pezzi di un puzzle) il modo di porsi dell’educatore è molto importante. Se l’educatore manifesta impazienza, frustrazione, insoddisfazione, si verrà a creare un clima teso e negativo che il bambino riconoscerà e ricorderà nel tempo. Se al contrario l’educatore incoraggia, mostra fiducia nel bambino anche quando sbaglia, il bambino ricorderà questa emozione positiva nel tempo. E’ importante che l’educatore acquisisca questa consapevolezza e sia in grado di veicolare emozioni che possono facilitare e migliorare l’apprendimento.
Educatori, insegnanti e Warm Cognition
In un insegnamento volto a generare emozioni e ricordi positivi nel bambino, la Warm Cognition, termine coniato da Daniela Lucangeli (Università degli Studi di Padova) per definire questo processo che consente di tracciare gli apprendimenti con emozioni positive, diventa un fattore da tenere in grande considerazione per attivare un circolo virtuoso nel processo di apprendimento. Un educatore che stimola i bambini ad essere curiosi, a provare, a non temere di sbagliare, li aiuta ad apprendere e genera emozioni positive legate all’apprendere.
Crescere Insieme e Warm Cognition
La nozione di Warm Cognition è scientificamente molto recente, e ancora poco diffusa. Crescere Insieme crede nel ruolo delle emozioni nel processo di apprendimento dei bambini a appoggia le teorie legate alla Warm Cognition attraverso specifici programmi di formazione per gli educatori.
I programmi di formazione proposti da Crescere Insieme puntano a rendere gli educatori consapevoli dei meccanismi che rendono l’emozione un fattore essenziale e determinante dell’apprendimento. Gli educatori acquisiscono così le competenze necessarie a incorporare consapevolmente le emozioni nel processo di apprendimento al fine di potenziarlo, migliorarlo e renderlo piacevole e motivante. Quali sono gli atteggiamenti che promuovono un circolo virtuoso emozione-apprendimento? L’incoraggiamento, il supporto, la motivazione a fare, a provare e a riprovare e la valorizzazione dell’errore come strumento di apprendimento. Per Crescere Insieme il riconoscimento e la promozione della Warm Congnition rappresentano valori importanti e distintivi.