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Smartworking, didattica a distanza, adolescenti incontenibili? HELP!

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Avete presente quando il respiro diventa corto, la testa è pesante, non riusciamo a vedere al di là del nostro naso e corriamo il rischio di scoppiare a piangere o urlare se qualcuno ci chiedesse come ci sentiamo?

Questi giorni sono così per tutte. Siamo distanti fisicamente, ma unite dalla sensazione schiacciante di trovarci a dover gestire troppo tutto insieme.

In questo momento di emergenza dovuto al diffondersi del Covid-19, tutte noi mamme siamo chiamate a destreggiarci fra telelavoro, casa, didattica a distanza, figli piccoli da intrattenere e adolescenti da contenere.

Tutto questo potrebbe portarci ad arrivare alla sera stanche e con la sensazione di non riuscire a riempire ogni spazio, a coprire ogni necessità e a non avere più assolutamente un momento per tirare il fiato.

Il quadro potrebbe peggiorare nel momento in cui i nostri figli fanno capricci per sciocchezze, litigano fra loro o si presentano con richieste incessanti di attenzioni, consolazione e presenza.

E così, ci troviamo magari al momento di andare a letto a rimproverare noi stesse per aver perso il controllo, per aver riversato sui ragazzi il peso della quotidianità e delle responsabilità, rispondendo loro o trattandoli con modalità e parole che non avremmo mai voluto usare.

Cosa possiamo fare prima di trovarci afflitte dai sensi di colpa per aver riversato la nostra stanchezza sui figli?

Ecco qualche piccolo consiglio!

1. Niente sensi di colpa. La colpa non è un’emozione costruttiva, né riparatrice. Se abbiamo esagerato, ammettiamolo e chiediamo scusa. Insegniamo ai nostri figli il valore che c’è nell’ammettere di aver sbagliato e il valore di chiedere scusa. Spieghiamo loro i motivi che ci hanno portato a quei comportamenti e non nascondiamo le nostre fragilità. La fragilità è un valore da rispettare in noi stessi e negli altri, perché ci aiuta a riconoscere e rispettare i limiti

2. Esercitiamo autoconsapevolezza. Cerchiamo di riconoscere in anticipo i segnali dello stress: irritabilità, impazienza, battito cardiaco accelerato, tono di voce più alto. I bambini riconoscono i messaggi impliciti che mandiamo e spesso vanno a colpire proprio lì dove sanno che siamo più deboli. Facciamoci trovare preparate, riconoscendo per prime che siamo al limite e condividiamo questo con nostri figli (ragazzi… mamma è stanca e ha ancora molte cose da fare, potete aiutarmi sistemando la stanza?)

3. Proviamo a prenderci una pausa. La pausa non deve essere per forza lunga, bastano anche 5 minuti al bagno da sole fino a che non ci sentiamo meglio. Se possiamo, organizziamo la giornata dei nostri bambini in modo che in un momento in cui sono impegnati magari a vedere un film, noi possiamo fare una doccia.

4. Conoscete il detto “ci vuole un villaggio per crescere un bambino”?
Ecco, anche se non possiamo fisicamente vederci, cerchiamo supporto da altre mamme, amiche e anche perché no, on-line, su blog, social e video chat. La globalizzazione ci e gli strumenti tecnologici ci aiutano