info@crescereinsieme.org     Telefono: +390666130701
info@crescereinsieme.org     Telefono: +390666130701

Ambientamento all’asilo nido: un’esperienza che coinvolge bambini, famiglie, educatori e ambiente a 360 gradi

Ambientamento al nido

L’esperienza di Crescere Insieme dimostra che solo creando condizioni di ambientamento ottimali si riescono a ridurre le ansie e lo stress del distacco tipici di questa fase.

“Ambientare significa adattare un elemento all’ambiente ricercando la massima armonia, entrando in sintonia con l’ambiente stesso. Il termine è particolarmente utilizzato in architettura e proprio in questa accezione rende perfettamente l’idea del raggiungimento di una nuova armonia che sarà la risultante dell’ordine e della coerenza dei nuovi elementi introdotti nell’ambiente. Ambientare un bambino nel nuovo contesto significa dunque modificare il contesto precedente (famiglia) e quello nuovo (nido) con un processo di armonizzazione che coinvolge tutte le figure educative e tutti gli spazi-ambiente”

sostiene Margherita Fassari (Coordinatore Psico-pedagogico Centrale di Crescere Insieme e Psicologa dello Sviluppo).

Ambientamento al nido: la formazione della famiglia

Nel percorso di ambientamento di Crescere Insieme, i genitori, i nonni e le figure che accompagnano i piccoli al nido vengono opportunamente formati con colloqui individuali e poi coinvolti attivamente nella realizzazione di lavori per il nido stesso. Vengono coinvolti nella realizzazione di:

  • pon-pon per il gioco euristico;
  • sacchetti profumati con spezie ed erbe aromatiche;
  • pannelli sensoriali;
  • bottigliette ripiene di legumi/cereali o acque colorate.

Essere coinvolti nel “fare” qualcosa rappresenta per i genitori un’importante valvola di sfogo della tensione legata al primo distacco importante dai propri bambini. Non ultimo questo contributo consentirà di creare un “ambiente nuovo”, diverso, pronto ad accogliere i piccoli e ad armonizzare tutti gli elementi nuovi in un’unica realtà serena e famigliare.

I genitori dei bambini medi e grandi si dedicano invece alla costruzione del “libro degli affetti“. 7/8 pagine che raccolgono le foto dei piccoli con i propri cari e che saranno sempre a disposizione dei bambini quando desiderano consultarli.

Ambientamento al nido
Ambientamento al nido – Una foto scattata durante l’ambientamento in un asilo di Crescere Insieme

Il modello del “sistema di riferimento”

Ambientamento al nido significa anche impegnarsi a rendere i piccoli soggetti attivi e non passivi nel percorso di cambiamento legato alla nuova esperienza di vita. Nelle strutture di Crescere Insieme si adotta il modello teorico del “sistema di riferimento”. Sistema in cui tutti gli educatori di sezione sono “riferimento” per il bambino e ogni bambino è libero di “scegliere” l’educatore con cui trova più affinità mano a mano che ci entra il relazione. Può anche avere più educatori di riferimento in funzione delle diverse routine (preferisce farsi cambiare da uno, ma si addormenta meglio con un altro etc…). Si introduce la scelta del bambino con il risultato di ottenere, ancora una volta, una corresponsabilità nella creazione del nuovo ambiente che ospiterà i piccoli per i successivi anni, fino alla materna.

L’ambientamento è opportuno che venga seguito dalla mamma?

Da specifici studi scientifici condotti e dalle analisi elaborate da Crescere Insieme – Esperia, è emerso il fatto che l’ambientamento non sia un procedimento riservato alle madri, ma che, anzi, possa avere delle importanti e positive implicazioni anche se portato avanti dalle figure paterne.

“La differenza nelle modalità di gestione del distacco e del successivo ricongiungimento da padre o della madre diventa incisiva dopo i 18 mesi di vita del bambino, quando si manifesta la cosiddetta ansia da separazione”, afferma Fassari.

“A questo punto le due figure genitoriali reagiscono in modo diverso. Se la madre tende a mettere in atto comportamenti volti più all’avvicinamento, palesando un legame estremamente viscerale, il padre, d’altro canto, riesce a mantenere quella determinazione lievemente cinica che lo spinge a incoraggiare la separazione e lo pone, dunque, come modello di autoregolazione dell’emotività. Facilitando e assumendo un ruolo di mediazione durante il processo di ambientamento, il distacco viene vissuto sì in modo più netto, ma anche più sereno”.

La figura paterna nell’ambientamento al nido

Dai colloqui preliminari che gli operatori delle strutture di Crescere Insieme svolgono con le famiglie, risulta che, nei contesti in cui c’è un’importante presenza paterna e al padre è riconosciuto dall’esterno un ruolo genitoriale che lui stesso assume di buongrado. Sempre più spesso le coppie decidano di delegare proprio al padre il compito di seguire l’ambientamento.

“La regolazione che la figura paterna svolge all’interno di una dinamica genitoriale diventa, così, molto importante per la primissima crescita del bambino”, dichiara Fassari. “Laddove al padre viene riconosciuto questo ruolo dal partner e, al contempo, lo sente come proprio, l’apporto diventa fondamentale e le implicazioni molto positive. Una volta assodato il fatto che non sia compito esclusivo della madre seguire questo delicato percorso, possiamo affermare che anche figure terze possono ricoprire un ruolo centrale in questa fase della vita del bambino. Certamente l’ideale è che i genitori instaurino una relazione anche col contesto in cui lasciano loro figlio, ma davanti a una situazione di paventata discontinuità nell’adempiere a questo compito, è sempre meglio che l’ambientamento sia gestito da una persona che possa occuparsene in maniera costante”.

Ecco perché, in un momento storico così delicato, in cui le famiglie devono gestire molti numerosi impegni, è importante tenere a mente che la continuità con cui il bambino vive la presenza adulta durante l’ambientamento può prescindere dalla natura della figura.

Le regole d’oro dell’ambientamento

Durante l’ambientamento ai genitori dei piccoli che frequentano le strutture di Crescere Insieme viene chiesto di rispettare 5 regole d’oro:

  • Fidarsi del personale che si prende cura dei loro piccoli
  • Considerare l’esperienza dell’ambientamento come un’esperienza che coinvolge tutti gli ambienti del bambino e non solo il nido. Anche la casa subirà piccole trasformazioni affinché il nuovo ambiente sia il più coerente e armonico possibile. Come ad esempio la creazione del cassetto che conterrà i cambi per il nido, la raccolta delle foto che andranno appese nella cameretta di casa, la mensola con i libricini da portare alla scuola dell’infanzia etc.
  • Dedicare il giusto ‘tempo’ all’ambientamento rendendosi disponibili ad essere coinvolti nelle attività per qualche settimana
  •  Preparare un serbatoio di allegria. Pensieri positivi e serenità da cui attingere per gestire anche i momenti di tristezza di entrambi (spesso è proprio l’ansia dei genitori a rendere più complicato l’ambientamento)
  • Considerare gli educatori che stanno seguendo l’ambientamento del piccolo come la propria squadra. Un gruppo coeso che, insieme al bambino, sta condividendo con i genitori la nuova esperienza

Fiducia, tempo, spirito di squadra e pensieri positivi. Sono gli ingredienti necessari per accompagnare i piccoli nella nuova esperienza che li porterà a diventare parte attiva di un nuovo ambiente armonico, sereno, stimolante e accogliente.